" Villa Poggio Uliveto "
località Caciona - Montecatini Terme

!944 . E' un afoso pomeriggio di fine Agosto quando due esplosioni . quasi simultanee , risuonano per tutta la vallata ed una grande colonna grigiastra si eleva lungo le pendici del Colle , sul lato di Levante . La " Villa Poggio Uliveto " , una delle più belle e sontuose , non esiste più . Opera degli artificieri tedeschi , su ordine dell'Alto Comando delle S.S. ,nella ormai imminente ritirata di tutte le sue truppe dal territorio, che non risparmiarono dalla distruzione , a seguire , ferrovia , autostrada , ed alcuni incroci strategici . Ma perché la Villa ? .
Nel secolo XIX° la località in oggetto , sita fra i due rami del torrente Salserino , vedi carta d'epoca , era conosciuta con il nome Chella e Spazzola . La zona aveva due punti principali di riferimento il Podere Spazzola , dove nel XX° Secolo sorgerà la Villa , ed il podere Cacione che si identifica in un certo signor CACIONE , non meglio identificato , ma che appare in alcune citazioni d'epoca ciò porterà successivamente a dare il nome CACIONA a tutta la Zona .

Oggi rivolgendo lo sguardo al Colle di Montecatini Alto  molti ancora  ricordano la bella villa , posta in posizione dominate fra le due sorgenti del Rio Salserino , come riporta la mappa in visione . Ha maggiore identificazione odierna , la sorgente di destra ha assunto il nome di Fosso dello Schiavo confluendo più a Sud nel Rio Salserino .
Costagli Carlo , detto Carlino , racconta che la sua famiglia ha vissuto li , in qualità di coloni , per oltre 300 anni fino all' estate del 1944 e attraverso i suoi ricordi possiamo , oggi , cercare di dare una cronologia storica al destino di " Villa Poggio Uliveto " .
Tra il 1928/29 , accanto alla  casa colonica , abitata dai Costagli , ed alle masserie , Giuseppe Vannucci , esattore al Comune di Montecatini e di Pistoia , ma abitante a Spazzavento di Pistoia , divenuto proprietario del podere , dette vita alla Villa , posizionata su tre piani , alla quale si accedeva da una elegante scalinata contornata da un grande giardino ed il tutto racchiuso con una bella recinzione a balconata dominante su tutto il territorio della Valdinievole . Per un periodo limitato di tempo, successivamente , causa interventi di manutenzione alla casa colonica , nella mansarda , vi abitò tutta la famiglia Costagli .
Altra importante testimonianza é data da Franco Spinosi . Suo padre , impresario edile , fu colui al quale il Vannucci commissionò l'edificazione della villa , intorno al 1928 , sulle vestigia di una vecchia costruzione . Sempre a Spinosi fu demandata negli anni successivi la manutenzione della villa ed altri arredi circostanti tanto che tutta la famiglia Spinosi , fino al 1944 , abitò in una parte del complesso . Franco ricorda che Vannucci si fece ristrutturare , dallo stesso Spinosi , la casa di Spazzavento con le stesso stile frontale della Villa Poggio Uliveto di Montecatini .
Nel 1942 il Vannucci vende il tutto alla Signora Marotta Ester di Giuseppe , maritata Berviglieri , residente a Genova in Via Montanello 3 ove il marito aveva grossi interessi come armatore al Porto .
Da un documento datato 31 Dicembre del 1942 , vedi documento allegato , redatto dallo Studio Tecnico del Geometra Eugenio Natalini e contro firmato dalla Signora Marotta viene fatta richiesta al Podestà del comune di Montecatini di potere effettuare lavori interni di ammodernamento , nella parte non colonica , per rendere abitabile e maggiormente confortevole detta Villa . Autorizzazione concessa il 22 Febbraio 1943 .
Tutto fila liscio fino alla fine del Gennaio1944 . Da tale data la Villa per un certo periodo viene occupata da un distaccamento della Marina Militare Italiana ed all'inizio della primavera , ad esso , subentra un reparto delle SS Tedesche , Nessuna notizia , nel periodo , della Signora Marotta-Berviglieri . In Agosto la Villa viene abbandonata  e poco dopo la popolazione della zona viene avvertita dal Comando Tedesco che il giorno successivo la Villa , la casa colonica , le stalle , i fienili ed i granai saranno minati ed abbattuti . Poiché  in quel momento é disabitata , in quanto anche i Costagli erano sfollati alla Casina Rossa . e visto il tempo limitato concesso si verifica la corsa a salvare molti pezzi del pregiato arredamento .Nel  pomeriggio del giorno fissato gli artificieri tedeschi con due contemporanee esplosioni radono al suolo ogni cosa . Solo parte della imponente recinzione esterna , sia pure molto danneggiata , é ancora oggi visibile .
Ma perché il Comando tedesco deliberò tale distruzione ? . E perché solo detta Villa con annessi e connessi ? . Vi furono motivi strategici particolari oppure altri motivi ? . =br= L'otto Settembre arrivano le truppe Alleate . La vita riprende il suo corso normale .
Il 21 Settembre 1944 l'amministratore della Signora , Dante Simoncini , fece richiesta al Sindaco , in nome e per conto della Marotta , di provvedere alla sistemazione ed ampliamento di una capanna rurale da adibire a provvisoria abitazione per il colono , autorizzazione concessa in data 18 Giugno 1945 , alla quale fu dato corso , permettendo così alla famiglia Costagli di ritornare ad abitare sul podere , per poco tempo ancora in quanto si trasferirono in altro luogo .
. ma non fu mai inoltrata richiesta di ricostruzione della Villa i cui resti , in gran parte ormai ricoperti dalla vegetazione , da oltre 65 anni sono ancora lì a testimonianza .

Così fu la fine di una fra le più belle costruzioni lungo le pendici del Colle . Oggi é tutto lì silenzioso ed assorto nella sua fragilità e tristezza di uno scempio ed abbandono inspiegabile .

Gennaio 2010