Montecatini Terme
Ieri - Oggi

Palazzo Municipale

a cura di Rossano Del Rosso
 Diventato Comune autonomo nel 1905 la Sede provvisoria viene posta in in Via Garibaldi in alcuni locali delle nuove scuole , oggi Dante Alighieri e successivamente spostata in una parte del fabbricato posto in Corso Roma al N° 1 , al momento Dipendenza dell'Hotel La Pace , oggi palazzo Bagnoli . Nella certezza del " Brillante avvenire " della cittadina era necessario dotarla di una Sede Municipale di ambiziosa rappresentanza . Al Dicembre 1909 risalgono i propositi dell'amministrazione Comunale di ottenere l'uso delle Scuderie Granducali per dotare la città di un municipio ove vi fossero tutti gli uffici amministrativi , postali , telegrafici , telefonici ed anche quelli della delegazione di Pubblica Sicurezza . L'Amministrazione pensò di rivolgersi allo Stato per ottenere il possesso di detto fabbricato   e dei terreni adiacenti poiché il tutto non servivano più allo scopo . Le richieste non si limitarono solo a quelle in quanto nel 1911 fu inoltrata , in aggiunta , una ulteriore richiesta anche per l'abbattimento delle baracche e chioschi che deturpavano la più bella ed incantevole passeggiata della Città . Con la Legge del 13 Luglio 1911 il Governo autorizzò a cedere gratuitamente al Comune il fabbricato delle Logge in Piazza Umberto ed il fabbricato delle Scuderie con retrostanti annessi corti , terreni circostanti per erigervi il Palazzo Municipale .
18 Dicembre 1911. Il Sindaco Egisto Simoncini , unitamente alla Giunta , fissarono il tetto massimo di spesa in Lire 350.000= . Il Consiglio Comunale , certo che il paese aveva la fortuna di possedere valenti professionisti , decide di affidare all'architetto locale Raffaello Brizzi la progettazione "sicuri che professionisti montecatinesi possano in breve allestire un progetto moderno,grandioso,artistico e geniale". Nel Febbraio 1912 fu deciso di affiancare al Brizzi l'ingegnere comunale Luigi Righetti e successivamente   furono nominati coadiuvatori  G. Chini e L. Arcangioli , per gli elaborati grafici , tecnici e decorativi . Il progetto esecutivo fu approvato dal Consiglio Comunale il 30 Aprile 1913 con spesa complessiva presagita di Lire 324.868,82 .
                    Tutte le fasi di costruzione dal 1913 al 1920

 La Commissione di Vigilanza dei lavori , nominata dal Sindaco il 17 Gennaio 1915 , era composta da : Prof. Rag. Alfonso Merlini , N.H. Guido Forini Lippi e Cav. Dot. Alberto Scalabrino .
Molte vicissitudini si verificarono in seguito ritardandone la costruzione che fu terminata solo dopo la guerra , 1919 . Il 26 Settembre 1920 vi fu l'inaugurazione ma quella ufficiale ,alla presenza di S.A.R. il Duca di Udine , si ebbe nel 1924 . In essa verranno concentrati tutti i servizi comunali  disseminati precedentemente in varie zone della città .

La struttura dell'edificio è massiccia ed elegante,di stile classicheggiante,con quattro colonne che sostengono il terrazzo,sotto tre ampi portali con cancello in ferri battuto. 

   

   


Per aumentare il decoro del palazzo,si introdussero all'interno vari motivi artistici. Sulle lunette della volta che sostiene il grande lucernario Galileo Chini raffigurò nel 1919 le allegorie dell'operosità umana, il costruire,il sapere,il lavorare nella pace. Il ciclo decorativo comprende  possenti personaggi dell'operaio,del contadino,dell'intellettuale. Sul Soffitto della Sala Consigliare si nota l'affresco dipinto da Luigi Arcangeli. Vi è raffigurata l'apoteosi dell'Italia armata di gladio ed avvolta nel tricolore,che si protende su un cocchio con due cavalli bianchi verso la vittoria. Una grande scalinata accoglie chi entra nel Palazzo. Un pesante corrimano di legno ed una istoriata ringhiera in ferro battuto racchiudono lo scalone. Eleganti lampioni anche essi in ferro battuto,completano il gusto raffinato del complesso. Anche le grandi vetrate sono opera di Galileo Chini. Nel  ballatoio del primo piano eleganti nicchie racchiudono i busti di illustri personaggi che hanno la storia più recente di Montecatini. La grandiosità dell'Edificio è ancora oggi un segno evidente della lungimiranza dei progettisti ma sopratutto degli Amministratori dell'epoca  che puntarono , ed a ragione , su  uno sviluppo futuro inarrestabile della città . Fieri del lavoro compiuto nel 1923 i componenti la Giunta guidata dal Sindaco Scannavini ( foto ) si recò in visita , nella tenuta di San Rossore , dal Re Vittorio Emanuele III perché  presenziasse alla inaugurazione dell'edificio . Il Re ringraziò ma impedito da impegni delegò il Duca di Udine