Il Padule ha una estensione di 1800 ettari circa . Nell'antichità era conosciuto con il nome di LACUS PHOCENSIS  . Successivamente nel 1181 assunse il nome LACUS USCIANAE . Nel 1435 viene chiamato LAGO NUOVO per giungere nel XVI° Secolo a quello definitiva attuale .
Già a partire dal X° Secolo si hanno testimonianza su queste terre  non solo dei Castelli che la contornavano ma anche sull'impadulamento di tutta la pianura dove a tale motivo essa era quasi totalmente disabitata . La grande estensione della zona umida arrivava a lambire Pescia , il colle di Montecarlo , le Cerbaie , lo Stallatoio (oggi Biagioni) , Buggiano , Montecatini , Pieve a Nievole , Madonna di Monsummano (oggi Monsummano) e giù fino a Fucecchio .
Nei successivi Secoli XIII° - XIV° - XV° furono fatti a più riprese interventi atti a bonificare parte dei terreni attestanti alle rispettive parti collinari intervenendo con la creazione delle colmate e agendo sulle chiuse di Ponte a Cappiano per abbassare il livello dell'acqua .  Le terre cosi ricavate , incorporate dai Comuni , venivano cedute  con particolari procedure a coloro che ne facevano richiesta , di solito persone di un certo rango sociale . Cominciarono cosi i primi  sparuti insediamenti , a  sorgere le prime rudimentali capanne atte ad ospitare le famiglie dei contadini . Spesso queste capanne avevano una sola porta di ingresso , niente finestre e condizioni igieniche inadeguate , sistemate vicino ad acque palustri  , tutte condizioni favorevoli all'insorgere di malattie e ricorrenti pestilenze che falcidiavano questa povera gente . Notizie certe di queste epidemie si hanno a partire dal 1329  fino a metà del XVIII° secolo . La vita in Valdinievole era strettamente legata alle chiuse di Ponte a Cappiano . Il loro abbassamento o innalzamento , che spesso si succedevano secondo le direttive politiche dell'epoca , creavano anche nebbie dense e nocive per le persone e le colture . La famiglia Medici diventata proprietaria di molta parte di questi territori nel 1435 realizzò un grande Lago Nuovo  innalzando le chiuse favorendo la pesca e rendere tutto il tratto navigabile . Sulla fine del 1400 il Borgo di Buggiano e Pescia erano descritte come opulenti mercati di grasce e pesce .
Il Grande Lago , tuttavia nel 1515 era diventato pantanoso , pieno di mota , con pesci poco buoni e creando nebbie assai nocive ad uomini e culture . L'avvento di Cosimo I° , continuatore della politica dei Medici , pose la sua attenzione sulla Valdinievole  acquistando altre terre ed inquadrandole in una prima forma di Fattorie destinate a durare  fino alle riforme Leopoldine . Egli decise di  ampliare  la pescaia di Ponte a Cappiano  riportando a nuova vita il vasto lago ribadendo il primato della pesca e della navigazione sulleragioni del risanamento ambientale . Cosi molte terre riaffiorarono ma su esse furono attuate scarse forme di bonifica dei terreni riemersi e cosi la vita per i poveretti che vi abitavano non cambiò .
Cosimo I° muore nel 1574 . i suoi successori Francesco I° ( 1574-1587 e Ferdinando I° ( 1587-1609 ) cambiarono orientamento abbassando le Chiuse di Ponte a Cappiano di un braccio ( 1583 ) e rendendo fertili i terreni , già in gran parte di loro proprietà , attorno al Padule .. Misero mano a riordinare il corso del fiume Nievole ( Nievole Nuova ) , risanare il pestifero Rio Salsero , la Borra , la Pescia , il Fosso Medio e la Scandalla . Con la fascia più in alto della valle  , resa ormai asciutta , cominciarono a formarsi piccoli borghi come Ponte Buggianese , Pieve a Nievole , la Madonna di Monsummano ( oggi Monsummano Terme ) . Il Borgo di Buggiano esisteva già da tempo . Al Catasto del 1427 risultava che la " malarica pianura " era priva di centri abitati con l'eccezione di Pescia ed Altopascio .
Nel XVII° secolo la presenza abitativa , pur nelle continue difficoltà ambientali , aveva assunto una certa consistenza . La cartina dell'epoca evidenzia Paesi ,Borghi , porti e canali attorno al Grande Lago .

Il fulcro della vita civile continuava ad essere esercitata , dai vari Governi locali , nelle loro Sedi storiche situate nei centri antichi . Organi amministrativi , sanitari , scolastici e commerciali erano ivi accentrati .
Tornando ai Medici , come già detto proprietari di gran parte del territorio , Essi sancirono  che pescare , navigare , cacciare e sostare nei porti e nei canali di loro pertinenza diventavano attività lecite solo per coloro muniti di Licenze a pagamento . Ciò procurò alla Famiglia Medici grossi profitti .ed agli altri notabili proprietari dei residui possessi che si adeguarono subito . Il Padule ed i suoi canali navigabili erano la naturale e più economica via di commercio :da esso attraverso il Canale di Usciana si arrivava all'Arno e da qui al mare . 52 erano i punti di attracco molti dei quali di modesta struttura con approdi lignei o spiazzi sterrati . Fra i più importanti era il Porto dei Navicelli del Capannone , in antico chiamato Anchione , vicino a Ponte Buggianese , ove vi potevano attraccare anche barconi di grossa capienza e portata per svariati quintali fra persone e merci .
Il porto del Calderaio o dei Massesi serviva anche Montecatini ed era quello più a Nord ubicato . Montecatini usufruiva anche dei porti Masone , Porrione e del Terzo . dalla parte opposta vi era Massa Pescatoria ( oggi Massarella ) . Il più importante attracco , come già detto , era il Porto dei Navicelli del Capannone da dove arrivavano e partivano i barconi di grossa portata . Nella maggior parte , gli altri , erano serviti da Barchini adatti al fondo palustre del padule e  con imbarcazioni più capienti come Barchetti e Navicelli dove possibile .

Riportano le cronache del 1461 che vi era un autentico vuoto viario attorno al Padule con unica eccezione la via che da Pistoia portava a Lucca passando per  Borgo a Buggiano e Pescia . Il primo intervento Viario fu  nel 1574 la Via del Fossetto  alla quale fecero seguito nella prima decade del Seicento Via di Traversagna , della Nievole Vecchia , del Cassero e lo stradone del Terzo . Vie sufficientemente buone e calessabili nella bella stagione ma disastrose a percorrerle d'inverno per il fondo stradale quasi sempre allagato ed i torrenti ed i fiumi attraversabili solo a guado per la mancanza di ponti .  Siamo in pieno Secolo XVII° molte cose stanno cambiando le vie fluiviali attraverso il padule sono ancora di importanza rilevante ma bisognano di continui lavori di escavazione in quanto , come dalla relazione fatta da Vincenzo Viviani del 1678 , l'agibilità delle " zone umide " rimarrà sempre precaria . Quindi si pone mano ad integrarle con l'avvio di importanti lavori stradali sul tratto Serravalle , Madonna di Monsummano  , Borgo a Buggiano e Pescia  e per i danni che potevano arrecare con il transito alla Via veniva richiesto ai forestieri un pedaggio per " ...il passaggio delle Carrozze " . Le bonifiche iniziate sotto Ferdinando I° e continuate nei decenni successivi , affrontate in modo discontinuo e non coordinato  , non furono  sufficienti a ovviare alle costanti minacce naturali ed epidemiche . Una stagione autunnale o primaverile più piovosa del solito ingrossava il padule assieme ai corsi d'acqua che vi confluivano , facendo pendere sulle teste di quei poveretti che li vivevano il pericolo di inondazioni facendo arrivare l'acqua fino alle porte di casa ricoprendo di melma  stalle e  capanne  . Altro pericolo erano l'epidemie e la malaria ricorrenti , nel periodo estivo,  per il ristagno e l'imputridamente delle acque a cui il Salsero , portatore delle acque termali , contribuiva in maniera notevole . Gli interventi nel corso degli anni furono fatti senza regola e senza la fondamentale conoscenza del moto delle acque e dei venti .  Di epidemie più o meno virulente la Valdinievole ricorrentemente ne subiva ma quelle dell'estate del  1707 ed a seguire quelle  del 1745/46 ed in particolar modo quella del 1756 furono disastrose . I dati di questa ultima epidemia rivelano che oltre il 40% della popolazione si ammalò ( 3104 ) e di essi morirono in 566  fra Luglio e Novembre .
In tutti questi Secoli il rapporto fra gli abitanti ed il Padule fu sempre di Odio e di Amore in quanto da esso arrivava l'aria malsana , la malaria e le  epidemie ma da esso ricavavano il loro sostentamento con la pesca ed il commercio che attraverso i vari porticcioli ed attracchi si svolgeva con l'Arno ed il porto di Livorno .
Con l'avvento dei Lorena-Asburgo al Granducato di Toscana tutte queste ricorrenti stragi hanno fine .

Il ventiquattrenne Gran Duca Pietro Leopoldo mette decisamente mano ad importanti opere di bonifica .Abolisce il diritto privato sulla pesca e decreta l'allivellazione delle Fattorie Granducali . Con legge del 1780 sancisce la demolizione della Pescaia e del Molino di Ponte a Cappiano .  Demolizione terminata nel 1782 .
Pietro Leopoldo , dotato di viva intelligenza , intuì subito che era necessario intervenire con prontezza a bonificare la l'ambiente . Venne diverse volte a Montecatini per rendersi conto della situazione dello stato dei Bagni e della Valdinievole . Prese decisioni importanti e costruttive dietro consiglio e la collaborazione di illuminati esperti . Avviò la canalizzazione delle acque termali . Fece edificare sulle vecchie fonti i nuovi stabilimenti . La  nuova e grande storia delle Terme di Montecatini e del suo interland  inizia sotto il regno di questo illuminato Sovrano che regnò sulla Toscana dal 1765 al 1790 .